La Fonte di Piazza

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L’acquedotto e la fonte, tornano a prendere vita.  I lavori iniziarono nel 1593, per mezzo della Fraternita e su disegni di Maestro Rafaello di Zanobi di Pagno secondo il progetto di Vasari, adeguato poi in sede esecutiva. L’acqua arrivò in Piazza Grande il 18 Maggio 1603, come un’opera di Misericordia Corporale, quale “dare bere agli assetati”; infatti, mentre  i palazzi nobiliari avevano il proprio il pozzo, il resto degli aretini non aveva acqua a disposizione, ma poteva solo disporre di alcuni pozzi civici.

L’acquedotto sfrutta la posizione e il tipo di inurbamento di Arezzo. Prende l’acqua dalla zona di Cognaia, appena fuori Arezzo e dall’apice della collina del Prato, dove la Fortezza Medicea sovrasta la città. Scende poi per tutto il centro storico, fino al canale Castro.

L’acquedotto si sviluppa per la maggior parte in sotterranea, tranne per i 330 metri di Archi Vasariani.

Per permettere la costruzione della Fonte, tra il 1602 e il 1603, vennero distrutte le botteghe e la Cappella del Volto Santo, che si trovavano esattamente dove adesso è collocata la Fonte di Piazza. L’Agnus Dei, ovvero la Cappella del Volto Santo, venne costruita, in seguito alla delibera del 3 di Febbraio 1436. A detta del Vasari, tra il 1527/28, il Rosso Fiorentino, di passaggio ad Arezzo in quegli anni, avrebbe fatto uno schizzo preparatorio per la Cappella del Volto Santo. Il disegno è stato identificato dagli studiosi, come il foglio del Louvre n 1579, rappresentante la Madonna della Misericordia a sanguigna, che forse apparteneva al Libro dei Disegni di Vasari.

All’epoca, portare l’acqua, significò permettere lo sviluppo delle attività artigiane e commerciali della piazza, fulcro della vita cittadina.

 M. Lachi

G. Narducci

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